Granada: sette giorni nell’ultimo regno arabo

Una settimana invernale a Granada e Provincia: quest’anno la mia vacanza fuori stagione ha avuto come meta questa parte dall’Andalusia.

Complice un’ottima offerta per un volo aereo con Easy Jet (100 euro andata e ritorno in quattro!), acquistato con largo (molto largo) anticipo, la settimana di vacanza che da alcuni anni io e la mia famiglia ci concediamo a inizio anno ha visto protagonista non il periodo pasquale, come in precedenza (vedi Santiago e Maiorca), ma quello di Carnevale.

Fortezze e palazzi arabi, cattedrali e chiese rinascimentali, un castello sei-settecentesco, paesi sui monti e paesi nei monti, centri storici medievali e mare d’inverno hanno fatto da cornice a una settimana in terra di España.

Visione panoramica dell'Alhambra di Granada
Granada: l’Halambra e la Sierra Nevada viste dal MIrador San Nicolas

Il viaggio verso Granada

Volo Milano Malpensa Granada con arrivo verso le 10.30. Auto affittata con Budget con l’aggiunta di una mini assicurazione facoltativa che coprisse la carrozzeria (paura per i parcheggi…) e via direzione Ogijares, pochi minuti d’auto dal Capoluogo, in una zona residenziale di nuova costruzione.

Casa su due piani (affittata attraverso AirB&B, da Alberto), due stanze da letto, due bagni, ma un po’ freddina: come spesso mi è capitato di notare nei paesi mediterranei, teoricamente caldi, il riscaldamento d’inverno viene ignorato, rendendo il tutto più freddo che nei paesi con inverni più rigidi. L’uso della pompa di calore, comunque, ha risolto il problema in una giornata.

El Día de Andalucía

L’essere giunti a destinazione presto ha fatto si che avessimo a disposizione buona parte della giornata.

Purtroppo gli spagnoli prendono molto seriamente il concetto di giorno “festivo”.
Così, senza saperlo, arrivando il 28 di febbraio, giorno in cui si festeggia il referendum del 1980 che ha dato il via all’autonomia andalusa… abbiamo trovato tutto chiuso! Non diversamente da quanto ci capitò due anni fa con il Giovedì delle Ceneri a Santiago de Compostela.

Avendo tempo in abbondanza nel giorno di arrivo, abbiamo deciso per una puntata al mare.

Il mare in provincia di Granada

Granada dista un po’ meno di un’ora dalla costa. È praticamente tutta autostrada e il viaggio è fattibile.

Due le puntate fatte verso il mare nella settimana. Il primo giorno Almuñecar. Seconda volta Salobreña.

Almuñecar

  • Castillo San Miguel - Almuñecar - provincia Granada
  • Castillo San Miguel - Almuñecar - provincia Granada
  • Almuñecar, centro città - provincia Granada
  • Solobreña, Caleton - provincia Granada
  • Solobreña, Fortaleza - provincia Granada
  • Solobreña, La Caleta - provincia Granada
  • Solobreña - provincia Granada

Cittadina marina, lunga spiaggia di sabbia, con uno “sperone” roccioso in mezzo con un belvedere in cima, fortezza araba sulla cima della collina che domina la città vecchia: bel panorama e bella passeggiata.

Con il medesimo biglietto con il quale si visita la fortezza, si può visitare anche un museo archeologico, che noi, però, per ragioni di tempo abbiamo saltato.

Salobreña

La seconda “gita al mare” l’abbiamo fatta il penultimo giorno prima del rientro, a Solobreña.

Classica struttura cittadina arabeggiante con fortezza, araba ovviamente, a dominare il promontorio e un bel piccolo borgo di pescatori verso ovest (Caleta La Guardia) dove l’arredo urbano con particolari in azzurro e le case bianche fanno pensare a qualche isola greca da cartolina.

C’è qui una bella passeggiata che dal porticciolo porta a una baietta, Playa del Caletón: non molto lunga è una piacevole camminata.

La montagna della provincia di Granada

Su suggerimento dell’addetta dell’ufficio turistico provinciale, una giornata l’abbiamo dedicata a tre paesini di montagna nell’Alpujarra.

Tre i paesi che abbiamo visitato: Capileira (1436 metri, il più in alto), Bubíon (a mezza strada tra gli altri due) e Pampaneira, forse il più turistico dei tre, ma non meno interessante.

Le case hanno una struttura in legno e calce con tetti in pietra e sono tutte dipinte di bianco.

La gita l’abbiamo fatta di sabato e, forse a causa del periodo invernale, i turisti che abbiamo incontrato erano prevalentemente spagnoli, pochissimi gli stranieri.

Da notare a Pampaneira piccoli canali lungo e in mezzo alle strade dove scorrono rivoli d’acqua… pulita, voglio evidenziare.

  • Bubíon, piazza - provincia Granada
  • Bubíon - tetto in pietra - provincia Granada
  • Bubíon, terrazze in legno - provincia di Granada
  • Pampaneira, canali d'acqua - provincia di Granada
  • Pampaneira, via del paese - provincia di Granada

Antequera

Antequera è una cittadina della provincia di Malaga “baricentrica” rispetto alle mete più conosciute dell’Andalusia: dista mediamente un’ora da Siviglia, da Granada, da Toledo, un po’ meno da Malaga. Per questo motivo in un primo momento avevo pensato di renderla il “campo base” di queste vacanze carnevalesche, ma per varie ragioni, tra le quali prezzi degli alloggi maggiori del budget da me previsto, ho poi optato per un alloggio nei pressi di Granada.

  • Antequera (a un'ora da Granada), l'Alcazaba
  • Antequera (a un'ora da Granada), panorama dall'alto
  • Antequera (a un'ora da Granada), la Peña de los Enamorados dalla Alcazaba
  • a un'ora da Granada: Antequera, l'Alcazaba
  • a un'ora da Granada: Antequera, archi in palazzo della città
  • Antequera (a un'ora da Granada), ingresso del dolmen

Avendola comunque “studiata” nel periodo precedente il viaggio, in famiglia si è deciso di visitarla, soprattutto per la sua Alcazaba… l’immancabile fortezza araba.

Visita bella, tramite audioguida con spiegazioni teatralizzate: il “cicerone” è Ferdinando I d’Aragona, detto di Antequera, proprio perché ne fu il conquistatore nel 1410.

Dalla torre principale del complesso si gode una spettacolare vista della Peña de Los Enamorados, formazione calcarea teatro di una leggenda che vede la classica storia d’amore tra due giovani di diversa origine (in questo caso un cristiano e una mussulmana) finire tragicamente nel suicidio.

Ad Antequera c’è anche un parco archeologico con dei dolmen: una semplice passeggiata per un sito che ho trovato relativamente interessante: leggendo le guide mi aspettavo qualcosa di più spettacolare, ma non per questo sconsiglierei una visita.

Case Troglodite a Gaudix

Gaudix, a circa un’ora d’autostrada da Granada, è noto per le case troglodite, ovvero costruite sotto terra.

Un ambiente che ha del fiabesco (amante della fantasy mi sono venute in mente le case degli Hobbit di tolkeniana memoria), con le strade senza soluzione di continuità con i tetti e i comignoli che spuntano da quelle che a prima vista sembrano semplici colline.

Molto interessante e con un allestimento multimediale il museo della casa troglodita. Altrettanto bella la Parrocchia Nuestra Señora de Gracia: da fuori e appena si entra sembra una costruzione moderna di metà secolo, ed effettivamente lo è, però si appoggia alla vecchia chiesa scavata nella roccia e dalla quale si passa all’antico appartamento del parroco, su due piani, ovviamente sotterranei.

  • Panorama delle case-grotte di Gaudix, provincia di Granada
  • Cane sul tetto di una casa sottoterra a Gaudix, provincia di Granada
  • Il Museo delle "Case Trglodite" a Gaudix, provincia di Granada
  • Casa sotto la montagna a Gaudix, provincia di Granada
  • Panorama di Gaudix, provincia di Granada
  • La cattedrale di Gaudix, provincia di Granada

Ho trovato, personalmente, meno interessante il centro città, compresa la cattedrale, grande costruzione barocca.

Castello di La Calahorra

Non distante da Gaudix, a La Calahorra, si trova un castello costruito in epoca cristiana e quindi con una architettura diversa dalle fortezze d’origine araba: ha una pianta quadrata.

  • La Calahorra (provincia di Granada), visione castello arrivando in paese
  • La Calahorra (provincia di Granada), corte interna
  • La Calahorra (provincia di Granada), il castello
  • La Calahorra (provincia di Granada), torre dall'ingresso
  • La Calahorra (provincia di Granada), panorama Castello dal paese
  • La Calahorra (provincia di Granada), balaustra, interno castello

È aperto alla visita un solo giorno la settimana e all’interno è spoglio… quasi diroccato. Ha però un imponente scalone che parte da un ampio cortile interno.

Il meglio di sé, il castello, comunque, lo dà dall’esterno e da lontano, stagliandosi solitario in cima alla collina.

Occhio al percorso per raggiungerlo: le indicazioni mandano alla strada sterrata, teoricamente percorribile in auto, ma la via migliore per raggiungerlo, a piedi, è dalla piazza della chiesa, con una scalinata abbastanza comoda.

Granada città

Non scriverò qui la descrizione di Granada… su Internet se ne trovano a bizzeffe, io rimando al sito dell’Oficina Turistica. Più che altro darò dei consigli su come “muoversi” e metterò giù delle impressioni, personali, sui monumenti che ho visto in Granada.

Direi che la città è divisa in quattro parti.
La zona dell’Alhambra, in cima alla collina.
La zona d’origine araba dell’Albaicin, sulla collina di fronte.
Il centro storico in pianura.
La parte più moderna, sempre in pianura, attorno al centro.

La parte moderna è… beh… moderna, però una passeggiata gliela si può dedicare, sia per i negozi e i ristoranti, sia per dare una occhiata al municipio, che ha un cortile interno molto bello.

Nella parte storica l’attrazione principale è la Cattedrale. Devo dire che io amando il romanico e sopportando poco il barocco… beh, non mi ha fatto impazzire. Però è da vedere.

  • Panorama Alhambra da Mirador San Nicolas a Granada
  • Un musicista ai piedi della Cattedrale di Granada
  • Altare della cattedrale barocca di Granada
  • Spezie in esposizione in un negozio presso la Cattedrale di Granada
  • Facciata della cattedrale barocca di Granada
  • Organo della cattedrale barocca di Granada

Attorno alla cattedrale ci sono, tra gli altri, molti negozi di spezie, che sono un piacere per gli occhi, coi loro colori, e per il naso, con i loro profumi. Sempre nei pressi della Cattedrale si trova l’ufficio turistico della provincia, dove mi hanno dato i suggerimenti per andare a Guadix e sull’Alpujarra (vedi sopra). Nello stesso edificio allestiscono mostre temporanee. Quando siamo andati noi c’era una esposizione di abiti rinascimentali e una collezione di foto 3D della casa di Garcia Lorca.

L’Albaicin mi ha, invece un po’ deluso, ma probabilmente la causa è l’ora in cui l’ho visitato, pomeriggio, mentre, invece, il quartiere (secondo quanto letto in rete) si anima di notte. C’è comunque una bella passeggiata lungo il fiume e si può raggiungere il Mirador San Nicolás, dal quale si ha una visione completa dell’Alhambra. Affianco al belvedere si trova il cortile dell’attuale moschea (in attività…), aperto al pubblico e dove sia ha la medesima vista del belvedere, ma con meno ressa.

Alhambra

L’Alhambra è l’Alhambra. Non ha bisogno di spiegazioni o di essere raccontata: non a caso è Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Per visitarla occorre calcolare tra le quattro e le cinque ore.

Il biglietto va comprato online in anticipo: non esiste bassa stagione, ai primi di marzo c’era un pubblico che pareva quello di agosto e già all’apertura i biglietti per il percorso comprendente le parti contingentate erano terminati.

I Palacios Nazaríes sono a ingresso contingentato: all’atto della prenotazione bisogna specificare l’ora in cui si vuole effettuare la visita e presentarsi puntuali per non perdere il diritto alla visita.

Le altre parti del complesso, invece, non hanno orario definito, ma comunque serve uno specifico biglietto. Sul sito internet della biglietteria ci sono varie tipologie di ingresso: quella più cara comprende tutto ed è quella che suggerisco, ovviamente.

  • La fontana dei leoni nei Palacios Nazaries all'Alhambra di Granada
  • Il Generalife all'Alhambra di Granada
  • un soffitto del Palacios Nazaries all'Alhambra di Granada
  • Il cortile dei Palacios Nazaries all'Alhambra di Granada
  • Al Generalife dell'Alhambra di Granada l'acqua scorre nel corrimano
  • I giardini all'Alhambra di Granada

Occorre solo fare attenzione a una cosa: sul biglietto viene specificata l’ora d’ingresso, ma questa si riferisce solo a Palacios Nazaríes, non all’ingresso generale. Se quindi avete scelto, per fare un esempio, le 12, potete comunque entrare all’Alhambra anche prima.

Il contingentamento dei visitatori evita l’affollamento e, mediamente, permette di godersi le bellezze delle stanze e dei giardini senza doversi spintonare o avere di fronte un muro umano.

Come si diceva in precedenza, gli altri edifici del complesso sono ad orario libero, ma per entrare in ognuno occorre presentare il biglietto, che viene letto otticamente e, contemporaneamente, obliterato.

La camminata per visitare l’intero complesso è lunga, consiglio quindi abiti e, soprattutto, scarpe comode. Avrei pensato fosse un’ovvietà questo suggerimento, ma mi è capitato di vedere turiste in abito elegante e tacchi a spillo!

Mangiare

Per risparmiare, come sempre facciamo in famiglia, ci siamo riforniti in grandi magazzini (Euroski e Mercadona i preferiti). Qui si trovano mediamente alimenti locali a prezzi accessibili.

In realtà anche mangiare fuori non è eccessivamente costoso. Sull’Alpujarra quattro panini giganteschi ripieni di carne, uova, formaggio sono venuti 4 euro l’uno… è bere che è carissimo: una bottiglietta d’acqua gasata costa come una bibita di alta gamma: 3,40 euro.

Similmente per mangiare tranquillamente i churros (tipici dolci fritti, da godersi inzuppati in una cioccolata calda) conviene pensare a prendere una razione per due persone… preparandosi ad avanzarne!

Anche nei ristoranti occorre attenzione. Nel primo in cui siamo andati, vicino all’alloggio preso in affitto, alla vista dei menù ci siamo presi una paura immensa vedendo i prezzi di ogni piatto, per poi scoprire che in realtà erano “da compartir” e con un’unica portata ci si mangiava abbondantemente in quattro.

  • Jamon, lomo embuchado, salsicion... insaccati vari da Granada
  • Mega panini comprati sull'Alpujarra, provincia di Granada
  • Conto: 4€ un mega panino sull'Alpujarra, provincia di Granada
  • Churros da asporto per tre persone a Granada
  • Churros in pasticceria per due vicino a Granada

Per assurdo, ma neanche tanto a pensare al lavoro che comportano, sono le famose “tapas” ad essere care: tre tapas a testa e si spende come in un ristorante… ma l’idea di piccoli assaggi è divertente e merita, almeno una volta, la spesa.

Marco Campagnolo
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